
Vi piacciono le fiabe?
E allora apprezzerete A Korean Odyssey (disponibile su Netflix sino al 14 Marzo- qui il trailer ), una favola moderna, liberamente tratta dal classico della letteratura Il viaggio in Occidente di Wú Chéng’ēn e, che ne possiede tutti gli elementi tipici: magia, creature malvagie e un eroe, che in questo caso è una lei, una bambina.
La giovane Jin Seon-mi, a causa di una richiesta di Ma Wang, il Re Demone Toro, libera erroneamente Son Oh-gong, il Re Scimmia, dalla prigionia a cui era stato condannato dagli Dei e diventa Samjang, un’umana con la capacità di vedere e scacciare gli spiriti maligni e che dovrà salvare il Mondo da un Male che rischia di provocarne la fine.
Una volta adulta, il suo destino viene legato proprio a quello del bizzarro Son Oh-Gong che per ottenere l’immortalità deve mangiarla.
Tuttavia, grazie un braccialetto magico, il re Scimmia non solo è costretto a presentarsi alla ragazza ogni volta che lo chiama, ma addirittura è spinto ad amarla.
Ne conseguono siparietti esilaranti in cui questo rozzo e sboccato soggettone diventa il più sdolcinato degli innamorati.
I due sconfiggeranno vari demoni fino a che non capiranno come il destino della ragazza dovrà compiersi per evitare la catastrofe annunciata.

Il dramma si può dividere più o meno in due parti, una prima a tratti divertentissima, in cui conosciamo quella che diventa la famiglia allargata di Samjang, un gruppo di mostri spassosissimi: il re Toro, Il Cane, il Maiale, il Pesce, il Polipo e i fratelli Generale Inverno e Fata dell’estate, tutti indimenticabili. Come non innamorasi dei battibecchi tra il Toro e la Scimmia?
La seconda parte di Korean Odyssey diventa invece più tetra e intimista, man mano che i due protagonisti acquisiscono coscienza del loro ruolo e prendono piede i veri cattivi della storia, quelli destinati a causare la fine del mondo a cui Samjang dovrà opporsi e che culmina con un finale che, senza spoilerare, è piuttosto inatteso.
Per tanto tempo ci si è aspettata infatti anche una seconda stagione, che però non credo verrà mai girata.
Nel corso della narrazione vengono inserite anche altre storyline, la più importante delle quali è relativa al fantastico Re Demone che mi ha appassionato forse più di quella principale.
Il personaggio che mi è piaciuto di meno è, in effetti, proprio la protagonista.
La sua vita, influenzata dalle sue magiche capacità l’ha resa una donna solitaria, scacciata un po’ da tutti e proprietaria di un’agenzia immobiliare con la peculiarità di “liberare” e vendere le case infestate dagli spiriti. Il suo unico amico è il suo assistente, tenero e goffo.
All’improvviso viene investita dalla sua missione e si ritrova a un tratto amata (anche se per colpa della magia) e circondata da nuovi bizzarri amici.
La rivelazione circa il suo destino dovrebbe operare in lei un cambiamento e darle una nuova consapevolezza che però non viene ben esplicitata e il suo personaggio rimane un po’ piatto. Ho trovato anche l’attrice mono-espressiva e credo non abbia giovato.
Il mio pensiero è volato subito alla Sposa del Goblin e a come in quel caso sia stato reso molto, ma molto meglio, il cambiamento nello spirito della protagonista.

I ruoli maschili li ho amati tutti, senza esclusione, anche se l’interprete di PK, LeeHong-Ki è stato veramente la scoperta più gradita.
Quella che invece conoscevo e ho rivalutato è Lee Se Young che non avevo amato in The Red Sleeve e che qui invece mi ha conquistato; l’attrice dà il volto a Richie, una ragazza che scopriremo essere morta in un incidente, e il cui corpo riprende vita proprio grazie al sangue di Seon Mi.
Sorvolando sul finale, di cui ho già accennato ma che non posso svelare, trovo anche che la serie sia troppo lunga, sono 20 episodi di più di un’ora ciascuno, a tratti lenti e ripetitivi, si poteva comunque raccontare bene la storia in molti di meno.
Gli effetti speciali inoltre sono scadenti e ciò pesa ancora di più se si pensa che questa produzione ha avuto un budget altissimo.
In conclusione, Korean Odyssey rimane godibile sicuramente, ma non eccezionale come pensavo prima di guardarla, forse vi avevo riposto troppe aspettative.


Gli storici sono la mia passione, mi piacerebbe catapultarmi durante la Reggenza tra balli e corteggiamenti. Amo gli amori contrastati e sono una sentimentale... mi commuovo pure per le pubblicità. L'altra mia passione è Grey's Anatomy che seguo dalla prima puntata anche se il mio personaggio preferito è morto nell'undicesima stagione... 😡