A Family Affair è una commedia romantica diretta da Richard LaGravenese con Nicole Kidman, Zac Efron e Joey King arrivata su Netflix il giugno.
Lo dico? Ok, lo dico. Ero innamorata di Zac Efron ai tempi di High School Musical.
Ebbene, sì. Ognuno di noi ha avuto almeno una cotta di cui si vergogna, la mia è lui. Da quando Zac era solo un adolescente canterino ne ha fatta di strada, i ruoli in cui riesce meglio sono quelli comici. Quindi quando ho visto che era uscito questo nuovo film, non ho resistito.
Sapevo già di non trovarmi di fronte un capolavoro e le mie aspettative sono state confermate, anzi forse è stato anche un pelo peggio.
A Family Affair parla di Zara (Joey King – We were the lucky ones), una ventiquattrenne che lavora come assistente personale di una megalomane star del cinema, Chris Cole (Zac Efron – The Warrior – The Iron Claw), ed è stanca di essere sottovalutata da lui. Insoddisfatta della situazione, decide di licenziarsi.
Non passa molto prima che l’ormai ex capo si presenti a casa della ragazza per offrirle questa volta il lavoro dei suoi sogni come assistente produttrice, ma invece di trovare Zara, incontra Brooke (Nicole Kidman – Nove perfetti sconosciuti), sua madre, nonché scrittrice di successo con alle spalle diversi premi importanti.
Da cosa nasce cosa e, dopo qualche bicchierino di troppo, finiscono a letto, finché non vengono scoperti dalla figlia.
L’age gap, o l’amore tra persone di età differente, sembra essere diventato di moda quest’anno a iniziare da Miller’s Girl, che è stato tanto criticato e ha come protagonisti Jenna Ortega e Martin Freeman.
Poi è arrivato The Idea of You con Anne Hathaway e Nicholas Galitzine su Prime e ora A Family Affair, approdato su Netflix.
La storia tra Chris e Brooke inizia in modo improvviso e senza alcuna scintilla. Nonostante l’indubbia bravura degli attori, si percepisce la totale assenza di alchimia. Sembrano due pesci fuor d’acqua, per non parlare dei momenti di abbiocco sul volto di Zac. Giuro mi sembrava di vedere David Hasselhoff, ma non ai tempi di Baywatch o Supercar, bensì ora con i suoi bei settant’anni e le punturine di botox.
Ogni volta che Chris e Brooke sono insieme sembra di vedere due salme. La cena, la passeggiata “romantica” vengono fatte intravedere appena e non sono neanche la cosa peggiore perché al tutto si aggiunge la drammatica e chiassosa Zara che occupa ogni spazio possibile.
Sinceramente non sono riuscita a capire chi tra loro fosse il focus della storia: Chris e Brooke con la loro relazione o Zara in piena crisi lavorativa ed emotiva. Lo sviluppo romantico è pari a zero, forse volevano concentrarsi di più sulla commedia, peccato che i momenti divertenti si possano contare sulle dita di una mano e non sono neanche granché.
La sceneggiatura è davvero prevedibile e banale, le conversazioni sono piatte, non si prova tensione neanche con la scontata rottura tra i due innamorati, ma tranquilli ci sarà il lieto fine. Gli unici momenti brillanti sono… beh, i titoli di coda che hanno messo fine al mio supplizio.
A Family Affair è una commedia romantica che fa poco ridere e poco sospirar d’amor, un film brutto come pochi e per niente originale. Un cast stellare sprecato su una trama così scialba da poter essere scritta da Topolino.
Avete presente quando inizia a piacervi un personaggio e dopo cinque minuti muore o quando alla fine di una serie che vi è piaciuta tanto ne annunciano la cancellazione? Ecco, quello è il mio mai una gioia personale. Ho un talento naturale nel trovare le brutture più indicibili da guardare e dopo averlo fatto mi consolo divorando patatine e horror.